Banche: in alto interessi su prestiti, ancora vicini a zero interessi su conti correnti

Non bastano i rincari di luce e gas, legna per riscaldamento e pellet, carburanti e generi alimentari. Nonostante la crescita degli utili, anche le banche hanno applicato una raffica di aumenti dal 1° gennaio.
Lo denunciano Adiconsum Emilia Centrale, Adoc Modena e Federconsumatori Modena.
«È stata resa nota di recente la rilevante crescita degli utili netti conseguiti nel 2022 dalle prime cinque banche italiane, che rappresentano quasi la metà del mercato bancario – scrivono le tre associazioni dei consumatori – Si tratta di una crescita complessiva del 66%, che stride con le difficoltà di cittadini, famiglie e imprese a causa della guerra russo-ucraina, crisi energetica e inflazione.
Dopo le azioni messe in campo dalla Bce, i grafici della Banca d’Italia mostrano la rapidità con la quale sono state adeguati i tassi bancari sui prestiti. Chi ha optato a suo tempo per un mutuo variabile per l’acquisto di un’abitazione e non è passato al tasso fisso, oggi si trova alle prese con rate mensili più care di 200-300 euro. Non si tratta di una parte marginale: ben il 40% dei mutui è variabile. Oggi gli interessi sui mutui prima casa sono schizzati verso il 4%, mentre per il credito al consumo si sfiora ormai il 10%.
In questo contesto se la passano male anche i proprietari dei 1.100 miliardi di euro depositati nei conti correnti italiani. Somme pesantemente erose non solo dall’inflazione, – sottolineano Adiconsum Emilia Centrale, Adoc Modena e Federconsumatori Modena – ma anche dalla continua e ingiustificata crescita di commissioni e spese applicate dalle banche alla clientela, prossime a superare i 100 euro medi per conto corrente.
La remunerazione media, che negli anni è stata prossima allo zero, è salita negli ultimi mesi allo 0,1-0,2%. Una condizione inaccettabile, che recentemente ha spinto la Banca d’Italia, nel suo compito di tutela dei cittadini, a chiedere alle banche correzioni di comportamento».
Cosa può fare un cliente insoddisfatto del rendimento del proprio conto corrente o delle spese sostenute?
«Inutile attendere che sia la banca a modificare le condizioni in autonomia. Bisogna negoziare, chiedere di elevare alla minima decenza il rendimento, ridurre i costi – consigliano le tre associazioni – Bisogna mettere in conto il possibile trasferimento della propria posizione, se non si incontra la disponibilità della banca. Bisogna, insomma, “movimentare” un mercato che, per quel che riguarda i clienti privati, è troppo statico e favorevole alle banche.
Infine ricordiamo che, in generale, a fronte di comportamenti ritenuti irregolari e scorretti, il cliente può tutelarsi direttamente con un reclamo alla banca. In caso di insoddisfazione o a fronte di una mancata risposta si può ricorrere all’Arbitro bancario e finanziario e presentare un esposto alla Banca d’Italia. Tutte situazioni nelle quali i cittadini possono farsi assistere dalle associazioni dei consumatori», concludono Adiconsum Emilia Centrale, Adoc Modena e Federconsumatori Modena.