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Modena: accordo tra sindacati e Comune su bilancio 2023/2025

Cgil Cisl Uil e il Comune di Modena hanno trovato l’accordo sull’ipotesi di bilancio previsionale 2023/2025 al quale l’amministrazione comunale sta lavorando in queste settimane.

Dopo numerosi incontri cominciati alla fine del 2022 e dedicati soprattutto alle politiche degli investimenti, welfare e occupazionali dell’ente, le parti hanno condiviso un testo in cui si tracciano gli impegni e le linee guida dell’azione del Comune e si individuano i temi attorno ai quali sviluppare le relazioni sindacali.

Diversi i punti di rilievo nell’accordo, che avranno già nell’immediato un forte impatto sulla cittadinanza.
Innanzitutto si conferma lo stop all’aumento delle aliquote delle entrate tributarie (Imu, addizionale comunale Irpef, imposta di soggiorno). Non ci sarà nessun aumento nemmeno per le tariffe dei servizi educativi e sociali e del canone unico patrimoniale.

Il Comune si impegna a non aumentare le tariffe Tari e non ridurre l’offerta dei servizi; anzi in alcuni ambiti l’offerta aumentata (i nidi, per esempio, avranno cento posti in più).

Il documento comprende la garanzia del turn over in Comune, delle risorse necessarie per gli adeguamenti relativi al rinnovo dei ccnl e agli adeguamenti Istat per personale dipendente, appaltatori, concessionari.

Si prevede l’utilizzo dei ristori statali, per esempio a supporto del caro energia o dell’aumento dei prezzi delle materie prime, l’aumento della capacità di riscossione delle entrate proprie (tributarie e non), l’incremento del contrasto all’elusione ed evasione fiscale, la salvaguardia dell’attuale perimetro di governance pubblica, la conferma degli attuali modelli gestionali.

Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale

«Siamo soddisfatti per questo accordo, che mancava dal 2020 – affermano Daniele Dieci (segretario generale Cgil Modena), Rosamaria Papaleo (segretaria generale Cisl Emilia Centrale) e Roberto Rinaldi (coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia) –
Riteniamo, anche grazie a un lavoro senza sconti di contrattazione con il Comune, di aver raggiunto obiettivi utili per i cittadini: la difesa e il rilancio dei servizi pubblici, il blocco a qualsiasi aumento di tasse, imposte e tariffe, la garanzia delle risorse per gli investimenti pubblici e le risposte ai nuovi bisogni sociali».

L’accordo impegna poi le parti a continuare il confronto su alcuni temi di grande attualità e importanza, come le politiche abitative, il ruolo delle multiutilities e società partecipate, gli investimenti pubblici e privati e la loro qualità, le infrastrutture digitali, le politiche ambientali, l’ampliamento del perimetro pubblico e gli interventi sui nuovi bisogni sociali emergenti tra i cittadini, la verifica del protocollo appalti, la tutela dei redditi tramite la leva fiscale, tributaria e tariffaria, il contrasto delle disuguaglianze, le dinamiche demografiche e le politiche attive del lavoro.

«C’è ancora tanto lavoro da fare – continuano Dieci, Papaleo e Rinaldi – per garantire anche sul territorio modenese l’accesso per tutti ai diritti universali: pensiamo ad esempio all’emergenza abitativa, tra scarsa disponibilità di case per lunghi periodi e aumenti di mutui e affitti che stanno rendendo quasi impossibile vivere a Modena.
Pensiamo anche all’emergere di nuovi bisogni sociali ai quali crediamo debba rispondere il pubblico. Noi ci siamo, i lavoratori e pensionati di Modena ci sono», concludono i segretari di Cgil Cisl Uil.



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