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Stabilizzare infermieri precari che lavorano nelle strutture per anziani e disabili

Stabilizzare, attraverso concorso pubblici per l’assunzione diretta a tempo indeterminato, il personale infermieristico impiegato nelle strutture per anziani, servizi domiciliari e strutture per disabili che, con l’accreditamento definitivo, passano interamente a gestione pubblica.

Lo chiedono i sindacati Fp-Cgil, Cisl Funzione Pubblica e Fpl-Uil, che sollecitano la convocazione della Conferenza territoriale socio-sanitaria per giungere al superamento dell’attuale condizione di precarietà di diversi lavoratori e il rispetto delle normative vigenti. «La normativa regionale determina, dopo il periodo di accreditamento transitorio degli scorsi anni, il passaggio a quello definitivo che prevede, tra le altre cose, un gestore unico per ogni servizio – spiegano Giada Catanoso (Fp-Cgil Modena), Roberta Roncone (segretaria generale Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Giuseppe Belloni (Fpl-Uil Modena) – Abbiamo quindi assistito nei mesi scorsi alla definizione del percorso per arrivare alla gestione unica in alcune delle strutture della provincia di Modena che vedevano ancora la presenza contemporanea del gestore pubblico e di quello privato. Per l’applicazione completa di quanto previsto dalla normativa regionale manca però ancora un tassello: le strutture a gestione pubblica, a differenza di quelle gestite dai soggetti privati, continuano infatti a utilizzare il lavoro somministrato per il personale infermieristico e, in alcuni casi, anche per parte del personale socio-sanitario, generando lavoro precario». I sindacati aggiungono che a oggi tutti gli infermieri che operano nelle strutture accreditate in gestione diretta sono lavoratori somministrati a termine che vengono lasciati a casa dopo 36 mesi e vengono sostituiti con nuovi infermieri precari. Ciò sta creando grande preoccupazione non solo tra gli operatori, ma anche disagio nei servizi e tra utenti e familiari, che vedono cambiare il personale infermieristico senza alcuna plausibile ragione. «Tutto questo avviene in aperto contrasto con quanto stabilito dalla delibera regionale 514/2009, in cui si prevede che la responsabilità della gestione unitaria sia assicurata attraverso rapporti di lavoro instaurati direttamente con il soggetto gestore accreditato – ricordano Fp-Cgil, Cisl Fp e Fpl-Uil – L’intento della normativa, tra l’altro, è anche dare stabilità e continuità ai servizi a tutela degli utenti, continuità che difficilmente può essere garantita attraverso contratti di lavoro a termine in somministrazione che non dovrebbero invece essere utilizzati per l’organico strutturale dei servizi». Per questo Giada Catanoso (Fp-Cgil Modena), Roberta Roncone (segretaria generale Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale) e Giuseppe Belloni (Fpl-Uil Modena) chiedono che i bandi di appalto con le agenzie di somministrazione, di cui si va a rinnovo in questi giorni per le Asp (Aziende servizi alla persona) “Terre d’Argine”, “G. Gasparini” di Vignola, Charitas di Modena, “D. Repetto” di Castelfranco Emilia e Ipab “Opera Pia Castiglioni” di Formigine, coprano esclusivamente necessità straordinarie e prevedano la clausola sociale per garantire il passaggio dei lavoratori e lavoratrici, attualmente occupati presso questi servizi, all’agenzia che si aggiudicherà il nuovo bando.



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