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Lavoro / Cisl: “A Reggio Emilia più nuovi tempi indeterminati di Parma e Modena. Ma è forte la diversità di genere tra maschi e femmine”

Un confronto a Reggio Emilia tra le assunzioni 2022 rispetto al 2021 dimostra come la crescita nel mondo del mercato del lavoro (+9.904 posizioni dipendenti rispetto all’anno precedente) sia fondata sostanzialmente sull’incremento delle posizioni a tempo determinato (con un saldo di + 7.632 contro i + 2.272 del tempo indeterminato).

A commentare con il fenomeno, scaturito dal report di marzo 2023 dell’Agenzia regionale per il lavoro Emilia-Romagna, è Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale: “In termini assoluti a Reggio Emilia nel 2022 le assunzioni a tempo indeterminato sono state complessivamente 12.047 (dati Inps), ma ben 62.500 quelle a tempo determinato. Tra quest’ultima categoria rientrano le assunzioni a termine, stagionali, in somministrazione, con contratto intermittente. Come abbiamo recentemente osservato questo fenomeno è confermato anche dalle previsioni per il prossimo trimestre”.

“Riguardo alle assunzioni a tempo indeterminato, non ci consola, a riguardo, sapere che Reggio Emilia sia quarta in regione in questa parziale classifica (preceduta in termini assoluti da Piacenza, Forlì-Cesena e Bologna) e batta Modena e Parma per le assunzioni a tempo indeterminato (le due città ducali si fermano a 7.768 e 6.587 unità). Riteniamo, infatti, – prosegue la sindacalista Cisl – che la ripresa del lavoro e del mercato debba poggiare su basi stabili e, quindi, su un tipo di lavoro contrattualizzato e a tempo indeterminato: oggi così non è, soprattutto per le categorie più fragili”.

E se a livello regionale la Cisl osserva come il tasso di occupazione femminile risulti migliore della media nazionale e regionale (67,5% contro 63,4% regionale e il 50% nazionale), di contro i divari di genere reggiani sono persistenti in tutti gli indicatori: tasso di occupazione (63,4% occupazione femminile vs 76% maschile), tasso di disoccupazione (5,2 vs 3.7 maschile), tasso di inattività (32,4% femminile vs 20,7% maschile su base regionale).

“Non possiamo reclamare ogni anno la parità di genere con una disparità lavorativa così evidente” aggiunge Papaleo.

“Riguardo alla crescita in essere a Reggio Emilia per le posizioni dipendenti tra gennaio e dicembre 2022 – conclude l’analisi della Cisl – questa ha fatto leva principalmente su industria in senso stretto e, seppure con numeri inferiori, su commercio, alberghi e ristoranti più contenuto ma comunque molto significativo il contributo delle costruzioni. Ci sono però differenze: Il bilancio complessivo dell’occupazione maschile si fonda principalmente sul contributo registrato nell’industria e nelle costruzioni. La crescita dell’occupazione dipendente femminile, se pur trasversale a tutti i settori, è riconducibile principalmente all’industria in senso stretto, ma anche al commercio alberghi e ristoranti e alle altre attività dei servizi tradizionalmente più fragili”.



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