Castelfranco Emilia, Cisl accusa Cgil e Comune: «Ignorato risultato referendum su fondo produttività 2015»

Non rispecchia la volontà dei lavoratori, espressa attraverso un referendum, la pre-intesa sul fondo produttività 2015 del Comune di Castelfranco firmata dalla sola Cgil e quattro rsu su nove. Lo afferma la Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale che, insieme alle altre organizzazioni sindacali non firmatarie della pre-intesa (Csa-Fiadel e Sulpm), sta valutando quali iniziative anche legali prendere per salvaguardare le legittime aspettative dei dipendenti interessati. «Il fondo della produttività 2015, per il quale trattiamo da aprile, ammonta a 737 mila euro – spiega Rakel Wiliana Vignali, sindacalista della Cisl Fp Emilia Centrale – Abbiamo proposto ai lavoratori di utilizzare lo strumento delle progressioni economiche, cioè incrementi dello stipendio (circa 7-800 euro l’anno) cui avrebbero diritto 153 dipendenti (su 200) del Comune di Castelfranco e che, a differenza degli aumenti derivanti dalla produttività, un lavoratore mantiene per sempre, anche se cambia ente». Per finanziare il maggior numero possibile di progressioni, tutti i sindacati (Cgil compresa) hanno presentato ai lavoratori due opzioni: utilizzare i 35 mila euro risparmiati dal fondo di produttività 2015 grazie all’introduzione della dirigenza, oppure decurtare lo stesso fondo di 131 mila euro. «Con la prima opzione il fondo di produttività sarebbe stato più alto, ma la possibilità di progressioni sarebbe stata riservata solo a un 20-30 per cento degli aventi diritto. La seconda opzione, invece, – continua la sindacalista Cisl – avrebbe abbassato il fondo di produttività, ma avrebbe consentito di accedere alle progressioni al 70-80 per cento dei dipendenti, ovviamente applicando criteri concordati con noi sindacati». Chiamati ad esprimersi attraverso un referendum al quale hanno partecipato 122 aventi diritto su 200, i lavoratori hanno assegnato ottanta preferenze all’opzione 2 (quella dei 131 mila euro) e 37 voti alla proposta 1 (i 35 mila euro). «Nonostante il risultato inequivocabile della consultazione, confermato anche in due assemblee, l’amministrazione comunale di Castelfranco Emilia non ha ascoltato la volontà dei lavoratori e ha firmato la pre-intesa del contratto decentrato 2015 che assegna solo 35 mila euro alle progressioni economiche. La cosa grave – continua Rakel Wiliana Vignali – è che la pre-intesa porta la firma della sola Cgil e della minoranza delle rsu (quattro su nove), che non hanno rispettato l’esito del referendum e calpestato la volontà della maggioranza dei dipendenti. In questo modo solo una piccole parte dei lavoratori “eletti” avrà la progressione. Per tutelare la volontà della maggioranza dei dipendenti, insieme a Csa-Fiadel e Sulpm stiamo valutando – conclude la sindacalista della Cisl Fp Emilia Centrale – la possibilità di impugnare la pre-intesa e chiederne l’annullamento».